Influencer marketing: perché investire sui micro ha più valore

Ogni giorno sui Social Media assistiamo al fenomeno dell’influencer marketing, modalità per la quale le aziende investono parte del budget su Creator affidabili, in grado di dare visibilità ad un marchio, un prodotto o un servizio. Con l’utilizzo di post e stories nella modalità #adv, queste persone riescono ad influenzare l’audience con contenuti più o meno qualitativi. Perché più o meno? Mi spiego subito.

Durante il periodo di quarantena ho avuto modo di vedere diverse sponsorizzate, su Instagram soprattutto. Una di queste mi ha particolarmente colpito. Un’azienda food (di cui non farò il nome) ha deciso di investire una grossa somma di denaro per una storia su Instagram con Chiara Ferragni. E la mia considerazione è stata: “Per quale motivo un follower di Chiara dovrebbe acquistare un prodotto da cucina sapendo che la stessa che lo promuove non cucina affatto?”. Partendo dal presupposto che possono esserci diverse visioni relativamente a questa operazione, io ritengo che sia stato uno spreco di denaro. Magari può aver generato visibilità al marchio in quei 15 secondi di video, ma non ha sicuramente portato ad una brand awareness e ad una conversione all’acquisto, per la maggior parte degli spettatori. La stessa Chiara, dal mio punto di vista, non avrebbe dovuto accettare tale lavoro. Sia per quanto riguarda la sua credibilità che per il posizionamento che si è costruita negli anni.

Come scegliere un Influencer?

La storia da me raccontata qui sopra serve per spiegare che cosa ruota attorno alla figura dell’influencer che tutti conosciamo. Quando un’azienda deve scegliere un profilo adatto alla promozione di un prodotto o servizio, deve valutare se si è in presenza di queste caratteristiche: popolarità, autorevolezza, credibilità, influenza e posizionamento.

Popolarità riguarda puramente il numero di follower e di engagement che questo profilo si è costruito nel tempo; autorevolezza, credibilità e posizionamento invece misurano il grado di coinvolgimento che l’influencer ottiene dai suoi seguaci, cioè se effettivamente viene considerata/o come “esperta/o del settore”. Ad esempio: Chiara Ferragni è autorevole nel mondo moda e non food; Fatto in casa da Benedetta è autorevole nel mondo food e non moda; Simone Moro nel mondo montagna; Lewis Hamilton per i motori. E via dicendo.

Nell’ultimo anno stiamo assistendo ad un cambio del paradigma dell’influencer marketing: si sviluppano sempre più profili “piccoli” in grado di ottenere risultati più ampi rispetto a profili aventi grandi numeri. Se prima si puntava tutto sulla visibilità delle Social Celebrities, ora si sceglie di premiare la credibilità e la costruzione di un valore. Motivo per il quale sempre più aziende leader di mercato si affidano ai micro influencer. Perché? Sono più credibili, hanno un pubblico fedele che si considera quasi “amico” della persona e raggiungono alti livelli di engagement (coinvolgimento).

Quali sono le classi di Influencer?

Possiamo racchiudere la classificazione in tre categorie:

  • Micro Influencer: dai 1000 ai 100k
  • Middle Influencer: dai 100k ai 500k follower
  • Social Celebrities: più di 500k follower

Sfatiamo i pregiudizi

Fare l’influencer non è un mestiere “da poco”. Ci si dedica molto più tempo di quanto si può immaginare e si ha a che fare con fatture, accordi, tono di voce e responsabilità. Ovvio, non parliamo di alta ingegneria ma nemmeno di una professione che merita di essere screditata. Chi decide di esporsi e sogna di avere un pubblico dedica molto tempo a questa attività, tanto da farlo diventare un lavoro integrato con la propria vita quotidiana. Per ottenere la giusta credibilità serve presenza: questi profili dialogano con gli utenti ogni giorno, spiegando le proprie giornate, le loro abitudini, condividendo prodotti e stili di vita. Chi li segue diventa una sorta di “amico”, sente di conoscere quella persona che parla loro da uno schermo ed è interessato a scoprire cosa fa durante il giorno, come se stesse parlando con un’amica o un amico al tavolo di un bar. Quando questo avviene, gli utenti sono propensi a commentare e dialogare con questo conoscente, aumentandone il tasso di engagement rate.

I miei profili preferiti

Ecco un elenco di alcuni dei miei profili preferiti, divisi per settore di riferimento.

Sara Bello
39,5k follower
Settore Moda / Beauty

Sara è una ragazza spontanea a cui piace molto la moda, lavora a tempo pieno e dedica il suo tempo libero ad Instagram, con grande successo. Ogni giorno racconta alle sue follower le sue abitudini: dal come utilizza prodotti per la cura del corpo e dei capelli a come si allena, i capi che acquista e le avventure che vive con il suo fidanzato e gli amici. Chi segue Sara la premia per l’importanza che lei attribuisce alla condivisione e alla naturalezza.

Ecco il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/sarabello_/

Sara Luna Canola
101k follower
Settore Family / Lifestyle

Sara è una mamma e un’influencer a tempo pieno. Ho avuto l’occasione di incontrarla quest’estate in spiaggia e vi dico la verità, non la conoscevo prima di quel momento. La seguiva mia mamma che ha insistito a farci incontrare sul bagnasciuga. Ci ha dedicato del tempo e le ho fatto alcune domande relativamente alla sua professione. Si è dimostrata esattamente come la vedete su Instagram: una ragazza super energica, positiva e…normale! Ogni giorno dedica molte energie al suo piccolo e coinvolge le mamme di Instagram con dubbi, curiosità, domande e avvenimenti. Le sue follower le sono molto fedeli.

Ecco il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/saralunacanola/

Alice De Togni
233k follower
Settore Moda / Beauty

Alice è una Graphic Designer che ha fatto di Instagram il suo lavoro. Ci racconta della sua super passione per la moda, della sua casa e delle sue avventure con le amiche, tra viaggi, shopping e prodotti beauty. Anche Alice, come le mie scelte precedenti, è una ragazza acqua e sapone.

Con i suoi 233k follower, non fa parte della categoria dei micro influencer ma dei middle. Nonostante ciò, possiede le caratteristiche giuste per essere considerata “di valore”.

Ecco il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/alicedetogni/

Annalisa Arcando
34,7k follower
Settore Lifestyle / Moda

Annalisa mi piace moltissimo, soprattutto per i valori che trasmette, in primis quello della Body Positivity. Dimostra ogni giorno cosa significhi essere bella, senza convenzioni e regole. Riesce a coinvolgere il suo pubblico che diventa sostenitore dei suoi concetti. Oltre a questo, mostra ai suoi follower la passione per la moda, la sua gattina, la casa e i prodotti beauty.

Ecco il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/moustachic/

Giulio Scarano
50,6k follower
Settore Lifestyle / Comicità

Prima di incontrarlo fisicamente, non lo conoscevo. Poi l’ho scoperto…e non mi perdo una storia!
Giulio è un #influ, come si definisce lui, a cui piace moltissimo far ridere e divertire. Racconta ogni giorno le sue avventure con il gatto Kubrick, la fidanzata Michelle e la mamma Carla. Partecipa ad eventi e manifestazioni e gli piace tenersi in forma, fisicamente e mentalmente. Seguitelo, ne vedrete delle belle!

Ecco il suo profilo Instagram: https://www.instagram.com/giulio_scarano85/

Cantina Benazzoli
4k follower
Settore Wine

Conosco Claudia e la trovo una bravissima produttrice di contenuti social, oltre che di vini. Lei e la sorella gestiscono un’azienda vinicola nel cuore della Valpolicella e sono molto attive sul web. Ogni giorno raccontano la loro storia, ci mostrano i passaggi di realizzazione di un vino, le loro splendide etichette e la loro vita in vigna. Personalmente questo profilo mi piace molto perché ritengo che per fare bene basti poco: una scelta fotografica, la presenza costante e la storia di chi racconta. Ragazze continuate così!

Ecco il profilo Instagram: https://www.instagram.com/benazzoliwinery/

Ovviamente ho fatto una selezione, potrei inserirne molti altri.

E voi cosa ne pensate?
Seguite qualche influencer in particolare e volete suggerirmelo?
Siete d’accordo con la mia teoria del “non food” a chi fa “moda”?
Volete discuterne insieme?

Scrivetemi o commentate qui sotto!



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